Antibes 2004. Dopo un po’ di insistenze dei nostri figli, in particolare il primo che era appassionato di cetacei decidiamo di portarli al parco acquatico dove ci sono gli spettacoli di foche, delfini ed orche. Lasciando da parte tutto ciò che si può pensare e dire di quei luoghi e di cosa avviene agli animali, rimasi colpito da un fenomeno: la pinna delle orche era flessa, non svettava verso l’alto! Ricordavo invece, da documentari visti in tv, orche in natura che avevano la pinna bella tesa e dritta. Perché questa differenza? Cosa succede alle orche in cattività… da studi effettuati pare che la ragione principale di questo fenomeno stia nell’ambiente. Le orche libere nuotano per centinaia di km in mare aperto e, per spostarsi nell’ambiente marino, devono contrastare quotidianamente la grande forza di molte correnti. Per contrastare la corrente ovviamente vengono usati molti muscoli, alcuni dei quali sono quelli che contribuiscono al mantenimento eretto della pinna. Noi non abbiamo la pinna, ma ciò che succede al nostro corpo segue le stesse regole. Abbiamo 670 muscoli, oltre 200 ossa, decine di articolazioni, tutti elementi che vengono sollecitati dagli ambienti che viviamo per la maggior parte del tempo e dalle nostre più radicate abitudini di vita; questi fattori modellano nel tempo sia la nostra struttura esterna che quella interna (epigenetica https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/ricerca-di-base/epigenetica).Ciò che facciamo per la maggior parte del tempo e l’ambiente che viviamo di più plasmano il nostro corpo e le sue qualità, in positivo ed in negativo.
Il nostro corpo è sottoposto a diversi tipi di forze, la più tangibile delle quali è la gravità; in base a come contrastiamo questa forza diamo una “direzione” al nostro organismo. Siamo scesi dagli alberi e poi con il passare del tempo ci siamo evoluti e siamo cambiati. Dopo migliaia di anni stiamo vivendo la società dei “Toro Seduto.” Provate a pensare quanto tempo passiamo in questa postura. Il nostro corpo potrebbe fare una quantità infinita di movimenti diversamente combinati…e invece l’organizzazione della nostra società e i nostri stili di vita limitano questa potenzialità creativa e riducendo così nostra vitalità e la nostra forza. I nostri muscoli, le nostre articolazioni, e le nostre ossa hanno bisogno di nutrienti sani, di luce e di movimento per “vivere bene”! Ciò che non usiamo con il tempo si riduce e possiamo dire si perde. Come per l’orca la piscina senza correnti fa perdere forza ai muscoli così per noi l’ambiente nel quale passiamo la maggior parte del tempo influenza il nostro “essere”! le forze esterne che incontriamo nella giornata ci modellano nel ben e nel male.
L’ambiente non è solo lo spazio dentro il quale siamo, ma anche le forze che sono presenti in quello spazio e i movimenti che devo fare per viverlo! Se passo la giornata seduto quali forze hanno sollecitato il mio corpo? Ed in quali parte dello stesso? E’ curioso osservare come spesso ci sono persone che sviluppano ernie lombari stando sedute tutto il giorno ad una scrivania…la forza di gravità schiaccia il corpo (zona sacro-lombare) sulla sedia, i muscoli non sono sollecitati a resistere, perché ce la sedia che fa il lavoro…anche chi ha l’abitudine di allenarsi tenderà a ripetere sempre la stessa gestualità con gli stessi carichi e gli stessi esercizi. In palestra mi capita di conoscere persone che lavorano in ufficio o che passano molto tempo in auto e quindi seduti; e’ intuitivo pensare che queste persone, per compensare le tante ore passate nella posizione seduta, dovrebbero muoversi ed allenarsi nella postura eretta oppure stando al suolo, invece è frequente vederle magari in palestra fare spinning o utilizzare i macchinari isotonici per il tono muscolare…che si praticano stando seduti; questo fatto non è strategico per la muscoloscheletrica . In questo modo avremo alcuni muscoli sempre corti e altri sempre poco utilizzati e quindi con un tono minore.
Per vivere in salute dobbiamo fare muovere il nostro corpo in modo vario, su più dimensioni (alto-basso, avanti-indietro, destra-sinistra) per linee rette ma anche curve e Inoltre dovremo a quale sforzo dobbiamo sottoporre il corpo perché non faccia la fine della pinna dell’orca?
Come direbbe un mio amico che si occupa di cucina, alla domanda quanto sale occorra in un determinato piatto risponde:” quanto basta”. Importante è sapere che sia l’Iper che l’Ipo USO portano nel tempo alla stesso risultato: lesione, danno o malattia nel corpo…può essere molto utile affidarsi a professionisti esperti.
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